La mostra dedicata al 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi è inaugurata a Mosca

La mostra, che nasce nell’ambito delle iniziative previste dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi – Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con il patrocinio del  Consorzio museale russo per la cultura musicale M. I. Glinka, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e del Ministero degli Affari Esteri – Ambasciata d’Italia a Mosca, con il supporto di Chiesi Farmaceutici, si inserisce nell’ambito dell’Anno del Turismo incrociato italo-russo e ha l’obiettivo di far conoscere la vita e le opere del grande compositore italiano.

«Giuseppe Verdi è una delle figure simbolo dell’incredibile storia dei rapporti tra Italia e Russia», - ha raccontato l'Ambasciatore d'Italia a Mosca Cesare Maria Ragaglini. – «Il Maestro di Busseto fu invitato dallo Zar Alessandro II nel 1861 a comporre un’opera per la Corte Imperiale pietroburghese, dove soggiornò con la moglie Giuseppina Strepponi tra il 1861 e il 1862.  La sua prima opera tratta da un soggetto di Victor Hugo, che aveva come protagonista un cattivo monarca e avrebbe quindi potuto non essere gradita allo Zar Alessandro, fu respinta dalla censura perché non ritenuta politicamente corretta, per i canoni dell’epoca. Verdi propose quindi un nuovo tema legato a una storia d’amore, basato sul lavoro dell’autore spagnolo De Saavedra, “Don Alvaro”, da cui trasse “La Forza del Destino”. La malattia del soprano La Grois lo costrinse a rimandare di un ulteriore anno l’opera, che fu rappresentata per la prima volta al Teatro Marinskiy il 10 novembre 1862 con un successo straordinario. Verdi non rimase completamente soddisfatto del finale dell’opera, che terminava con il suicidio di Don Alvaro in un clima esasperatamente drammatico. Troverà più tardi, grazie all’influenza di Alessandro Manzoni, un finale ispirato alla rassegnazione cristiana, portando in scena la nuova versione della “Forza del Destino” al Teatro della Scala il 27 febbraio1869».

L’esposizione, che illustra attraverso materiali documentari originali la vita del compositore di Busseto in rapporto con le vicende storiche e politiche italiane, è promossa dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi ed è a cura di Marco Pizzo e Massimo Pistacchi con il coordinamento generale e la direzione di Alessandro Nicosia. L’organizzazione è di Comunicare Organizzando.

«Un duplice simbolo per questa mostra, - ha detto l'Ambasciatore italiano, - che racconta non solo la vita e l’opera di Giuseppe Verdi attraverso rari documenti, ritratti e fotografie d’epoca, ma anche la storia della musica e della fonoriproduzione con quattro sistemi, il cilindro, il disco a 33 giri, il disco a 78 giri e il cd. Non è un caso se è il brano  «O tu che in seno agli angeli» tratto proprio dalla «Forza del Destino» ad accogliere il visitatore».

1 Luglio 2014