Due mostri sacri del cinema russo al Festival di Venezia

«Questo film è il mio tentativo di scoprire le possibilità alternative che si nascondono nell’immagine in movimento accompagnata dal suono. Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della «lettura lenta» della vita. La contemplazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo». Con questa introduzione, il mostro sacro del cinema russo Andrei Konchalovsky si presenta alla 71esima Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Il regista russo con il suo film «The Postman’s White Nights» (Belye nochi pochtalona Alekseya Tryapitsyna) sarà infatti tra i big che si contenderanno il Leone d’Oro. Una pellicola ambientata in uno sperduto villaggio russo, dimenticato dal resto del mondo, dove l’unico modo per raggiungere altre terre abitate è quello di attraversare il lago. Qui si intrecciano vite tratte da storie vere, interpretate dalle persone del villaggio che recitano la loro parte nel film. 

Proiettato in russo con sottotitoli in italiano e inglese, il film verrà presentato al pubblico il 5 settembre 2014 (alle 17 in Sala Grande, e alle 21.50 al PalaBiennale).

Nella sezione «Venezia Classici» verrà inoltre presentato «A zonzo per Mosca» («Ja sagaju po Moskve») di Georgy Daneliya, con Nikita Mikhalkov, un film del 1963. Le proiezioni si terranno il 4 settembre alle 17.15 in Sala Volpi e il 5 settembre alle 11.30, sempre in Sala Volpi.

Fonte: http://bit.ly/1ttAUII

24 Agosto 2014